La Società Operaia di Mutuo Soccorso

Fondata nel 1863

La Società Operaia di Mutuo Soccorso di Modena venne fondata nel 1863 dal liberale – moderato il conte Camillo Guidelli, appartenente alla professione notarile e maggiore della Guardia Nazionale. L’obiettivo era quello di costituire un’associazione di mutuo soccorso generale che potesse riunire tutte le categorie di lavoratori della città.

I soci erano soprattutto artigiani e piccoli commercianti. Essi potevano votare ed essere eletti alle cariche sociali, sperimentando così la pratica civile e democratica delle elezioni già molto tempo prima del suffragio universale.
Fin dai primi anni di vita nella Società Operaia si fusero le diverse associazioni mutualistiche di categoria già esistenti, come ad esempio la Società dei Calzolai e dei Sartori. Nel 1864 fu creata anche una Società delle Operaie, la quale, nel 1870, confluì in quella maschile.

Fra gli scopi principali dell’associazione, oltre al mutuo soccorso, vi era quello di favorire il progresso morale ed economico dei propri soci. Questo venne realizzato negli anni tramite diverse iniziative, come l’Istituto Alimentare, le scuole serali e domenicali, i biglietti valore. Specialmente nei suoi primi cinquant’anni di vita, la Società Operaia era molto attiva all’interno della società modenese, dando ad esempio un contribuito fondamentale alla creazione di alcuni importanti Enti cittadini quali il Patronato dei Figli del Popolo e la Banca Popolare.

Il Mutuo Soccorso in Italia

Le Società di mutuo soccorso si diffusero in Italia a partire dalla seconda metà dell’Ottocento grazie all’applicazione delle norme sulla libertà di associazione derivate dallo Statuto Albertino; il primo esempio di società di mutuo soccorso fu fondata a Torino all’inizio degli anni Cinquanta.

Queste associazioni si proponevano di promuovere il mutualismo reciproco e la cooperazione fra i propri associati in caso di malattia o impossibilità al lavoro. Tramite la riscossione delle quote sociali, obbligatorie per ogni socio effettivo, si veniva a creare un fondo sociale impiegato per fornire i sussidi economici giornalieri ai soci malati.

Tratto comune di queste associazioni fu non solo l’organizzazione sociali simile nei vari casi italiani, ma anche l’interesse per la promozione degli interessi materiali e morali del socio. In molte associazioni infatti vennero messe in atto iniziative di promozione economica, come i primi spacci di generi di prima necessità, e di istruzione e intrattenimento dei soci.

La Società delle Operaie

Nel 1864 le lavoratrici della città imitavano l’esempio degli artigiani e degli operai si univano in un’associazione analoga di mutuo soccorso: la Società delle Operaie. Questa era guidata dalla marchesa Dèsirèe Menafoglio, sua presidentessa, dalla poetessa Eleonora Reggianini e dalla contessa Amalia Guidelli, moglie del fondatore della Società Operaia, le quali ne erano vice- presidentesse.

Dopo alcuni anni la Società delle Operaie andò incontro a diverse difficoltà economiche e amministrative. Questo fattore portò le socie a decidere di unirsi alla Società Operaia maschile nel 1870 in modo da usufruire della stabilità amministrativa ed economica di cui la Società Operaia godeva.

Da questa unione la Società operaia ricavò il periodo con il maggior numero di soci iscritti e la maggiore partecipazione alle assemblee e dibattiti.

La SOMS nel ‘900

Nel 1902 la Società Operaia partecipò al primo progetto di creazione di un Ente per la costruzione di case popolari, il quale fu poi realizzato negli anni successivi anche grazie al contributo di alcuni uomini appartenenti alla stessa Società. Nel 1910 essa inoltre inaugurava la nuova sede sociale e tre anni dopo festeggiava i primi cinquant’anni di vita. Sempre in questi primi quindici anni del secolo la Società Operaia diventò sede secondaria della Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali, gestita dalla Cassa di Risparmio di Modena.

Durante il periodo fascista le fu proibito di utilizzare il simbolo con le mani incrociate, mentre le sue attività furono inquadrate nell’Opera Nazionale Dopolavoro. Nel 1936 la Società Operaia venne riconosciuta giuridicamente.

Dal secondo dopoguerra in poi la Società Operaia riprese tutte le sue attività e vide nuovamente fondersi in essa alcune delle associazioni mutualistiche cittadine come la Società Emancipatrice degli Operai, la Società dei Commessi e Scritturali di Commercio o la Lega Operaia di M.S. e Istruzione Benedetto Malmusi.

SOCIETÀ OPERAIA DI MUTUO SOCCORSO – MODENA

FONDATA NEL 1863 – GIURIDICAMENTE RICONOSCIUTA NEL 1936
CORSO CANALCHIARO, 46 – 41121 MODENA (MO) – TEL 059.222154
C.F.80002220368

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